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Come per tutta la produzione Italiana, anche di questo modello non abbiamo alcuna notizia certa riguardo l'anno di produzione, personalmente penso che il numero 56 potrebbe darci un indizio d'altronde essendo l'anno dei miei natali propendo per questa soluzione.
L'eleganza di questo modello è indiscutibile i tratti sinuosi sono molto curati, come nello stile AGAL, nonostante si tratti in realtà di un prodotto economico la qualità e le finiture non hanno nulla da invidiare agli esemplari di categoria superiore; la meccanica è semplice del tipo corona–pignone a denti conici. Di questo tipo, sono conosciute tre versioni le quali differiscono prevalentemente di due particolari: il primo riguarda la lunghezza del gambo e l'altezza del piede, la causa della modifica fu dettata da un errore di calcolo poiché la ridotta distanza tra il rotore ed il piede del mulinello della versione originale, faceva si che la rotazione era praticamente impossibile perché la girante in movimento urtava contro le nocche delle dita (vedi foto). Per questo motivo fu modificato lo stampo accrescendo la lunghezza di 12 mm, di questa correzione ne è rimasta una traccia (vedi foto).
La seconda differenza della prima versione sta nei tre fori che si trovano sotto la girante, sullo scopo dei quali abbiamo avuto diverse discussioni. La mia opinione è che non si tratti di alleggerimento come qualcuno sostiene visto che lo spessore nei quali sono praticati è di circa 1mm e la somma del peso asportato è ridicola e di soli 7g. ma si tratta di un drenaggio per l'acqua eventualmente raccolta dalla lenza ed aggiungo che anche l'aria imprigionata tra la bobina ed il vano nel rotore durante il movimento alternato del saliscendi ha la possibilità di essere espulsa.
Questa peculiarità l'ho ritrovata molti anni dopo la realizzazione dell'AGAL 56 in un modello della DAM del quale nelle descrizioni ne veniva vantava l'efficacia.
La seconda versione quindi ha il gambo del piede prolungato e non presenta più il rotore forato, questa venne commercializzata anche in diverse colorazioni, marrone, nero, grigio scuro oltre al classico anodizzato grigio-verde militare.
Nel 1968, sopraggiunse la terza ed ultima versione della quale non posso fare altro che invitarvi a visitare le pagine relative al capitolo A.P.M Agal del terzo volume dell'amico Silvano Baraldi poiché questo modello non è presente nella mia collezione.
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Traccia della modifica dello stampo |
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Difetto I° versione |
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Differenze del gambo e del piede |
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Differenza dei rotori |
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Renzo Di Paolo - giugno 2019 |
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