Forse dei suoi simili, questo è il mulinello a gambo piegato che può essere collocato al primo posto della lista di questa marca.
In effetti, gli altri Delfin, sono palesemente più recenti. Un dubbio però mi assale: se consideriamo che il modello simile all’AP (vedi scheda Delfin) è senza antiritorno; abbiamo individuato stabilito e sposato il concetto che in genere gli esemplari privi di questo meccanismo sono i precursori di quelli che di tal congegno sono forniti, tutto il ragionamento decade! Dove collocare questo campione? Qual’ è dei due la prima versione?
Spesso ricordo al lettore il problema che affligge coloro che tentano di mettere ordine in questo campo: frequentemente ci imbattiamo in casi come questo, dove le decisioni sono molto difficili ed è forte il rischio di dare un parere personalizzato “di parte”, quindi errato.
Questo esemplare, ha il classico corpo squadrato delle prime versioni Nettuno, la fattura denota la realizzazione eseguita attraverso fusione manuale: le finiture sono grossolane, i segni di limature sono molto evidenti.
Come anticipato negli altri esemplari a stelo piegato hanno tutti qualche contraddizione.
Questo campione monta una frizione di seconda generazione la quale lo posiziona in uno spazio temporale successivo a quello del corpo?
La forma del piede poi è inedita in nessuno dei miei quasi duecento esemplari, ho mai visto un supporto di tali dimensioni e forma (vedi scheda Nettuno a gambo piegato).
La leva comando antiritorno è coerente con il corpo.
Ribadisco ancora una volta che all’epoca della realizzazione di questi attrezzi, essi venivano assemblati con qualsiasi particolare capitasse per le mani, nessuno si curava di garantirne la qualità. Finita la scorta di un pezzo, se ne montava un altro.. per la delizia dei collezionisti.
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Renzo Di Paolo - Novembre 2015 |
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