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Come mia abitudine ho cercato di acquisire nuove informazioni da associare a quelle (già più volte menzionate) dell'Amico e mentore Silvano Baraldi che con grande dispendio aveva raccolto nella sua opera, prima della rivoluzione digitale.
Devo ringraziare pubblicamente Giacinto Mazzi (ex MABRA Milano), una persona stimata nel mondo del commercio di attrezzature da pesca, storico importatore ABU e Shimano per l'Italia; ha contribuito con la sua azienda alla diffusione della Pesca nel nostro paese, Giacinto è riuscito a mettermi in contatto con uno degli ultimi proprietari del leggendario marchio SIMPLEX.
LA NASCITA DELLA SIMPLEX
La ditta CONALBI officina di incisioni Milano, pare sia stata fondata nell’ottocento e comunque sicuramente forniva timbri e bolli alle Poste Italiane già dagli anni trenta. In questa azienda di Corso Lodi lavoravano Pozzi Renato (magazziniere) e Canegrati Pietro (attrezzista), il primo era appassionato di pesca e si dilettava nella realizzazione di esche artificiali nella sua cantina con materiali poveri, barattoli di latta ecc..
Quando si rese conto della buona riuscita delle sue creazioni iniziò a cederli ai propri amici pescatori, da subito riscosse un tale successo che non riuscì più a far fronte alle loro richieste.
A questo punto chiese all’amico ed esperto meccanico, Pietro, se potesse aiutarlo realizzando uno stampo per accrescere la produzione dei cucchiaini.
Stupito, Pietro gli rispose: “ma da quanto in qua i pesci mangiano il ferro?” ...
battuta a parte, in breve tempo esaudì la sua richiesta materializzando la prima matrice Simplex.
A questo punto visto il successo decisero di dare vita ad una nuova attività, si licenziarono dalla CONALBI e iniziò cosi la storia della Simplex dopo qualche anno quando la produzione fu ben avviata decisero di produrre anche mulinelli da pesca; per questa operazione commerciale fu fondamentale l'amicizia e la collaborazione con la CarGem.
Nel 1967, Pietro Canegrati decise di cedere la sua quota al genero Valter Bressan, purtroppo dieci anni dopo 1977 morì, in seguito, alla morte del socio Renato Pozzi, l’altra metà della società venne acquisita dal nipote Angelo Pollastri, dando vita così ad una nuova collaborazione. In quei anni la produzione poteva vantare oltre 130 tipi di artificiali tra i quali i famosi Martin venduti in tutto il mond. L’attività andava così bene che Canegrati decise di tornare alla precedente attività di produzione di timbri e numeratori automatici, quindi, la SIMPLEX assunse una doppia identità che si evidenzia nel documento fotografico che segue.
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Nel 2004 a causa della scomparsa di Angelo Pollastri il marchio venne ceduto nella parte riguardante la pesca a Akua Srl e la parte numeratori alla Salvini Luigi, Di Lonati Beniamino & C Milano.
La storia della SIMPLEX a questo punto diventa piuttosto travagliata, cercherò per quanto possibile di riassumere le informazioni raccolte attraverso contatti telefonici e relative valutazioni personali di periodi incerti e a volte contrastanti. La AKUA Srl.(2004/2014) ex ORIENT, titolare del marchio SIMPLEX cambierà diverse denominazioni, diventa JAM, poi PANTHER MARTIN (2005/2014) ed infine TRIBECA (2014/2019), nel gennaio 2019 la ditta fallisce ed oggi 2020 il marchio SIMPLEX è disponibile sul mercato.
Devo esprimere la mia riconoscenza per la preziosa collaborazione al Signor Walter Bressan uno degli ultimi titolari della Simplex il quale gentilmente mi ha fornito i nuovi ed interessanti presupposti narrati in questo capitolo. |
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Collezione Alberto Foradini |
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Collezione Alberto Foradini |
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Collezione Alberto Foradini |
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Collezione Alberto Foradini |
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Collezione Alberto Foradini |
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Collezione Alberto Foradini |
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Probabile porta-esca della Simplex, nel marchio stampato, a mio parere, si intravedono le pinne del pesce guizzante, caratteristico del marchio. Attendiamo le vostre conferme o smentite in merito |
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Renzo Di Paolo - Giugno2020 |
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