All'alba della commercializzazione dei primi mulinelli si ebbero numerosi tentativi artigianali sia da parte di piccole "fabbriche" che da parte dei pescatori più attratti dalle novità moderne, di questi "prototipi" non esistono naturalmente né confezioni, né schede tecniche; di questi manufatti si ritrova solo qualche raro articolo che apparve sulle riviste di quelle epoche, articoli che somigliano molto a quelli presenti nella "pagina delle Idee" che negli anni "70 ospitava la creatività dei pescatori per diletto sulla rivista di pesca PESCARE.
Il mulinello a bobina fissa sembra veda l'alba in Inghilterra per merito di certo Illingworth nel 1905.
Probabilmente sulla spinta del primo arrivo di questo mulinello a bobina fissa dall'Inghilterra, appare in Francia un "primo" artigianale e lo si ritrova in un articolo della neo-nata rivista francese - La Pechè Illustre - datata 15 Maggio 1910.
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Vi riporto la traduzione dell'articolo, senza sbilanciarmi in spiegazioni tecniche azzardate… |
- "UN MULINELLO DA LANCIO PRATICO E POCO COSTOSO" |
Fantasia utile a conoscere.
Il distinto Presidente del Comitato Sportivo F.C.F. ha voluto per i nostri lettori descrivere l'apparecchio di sua personale fabbricazione di cui si è servito nell'ultimo concorso di lancio.
Molti pescatori esitano darsi alla pesca al lancio malgrado la grande attrazione che essa esercita, perché gli apparecchi che necessitano appaiono loro troppo complicati e troppo costosi-
Questi inconvenienti in ogni modo non sono insopprimibili, si posso evitare, così noi in tutta confidenza offriamo ai nostri lettori un mulinello che nell'ultimo Concorso Internazionale del Casting-Club, ha riportato i due primi premi nelle prove da 40 e 70 gr.
Ed ha effettuato nella prova da 15 grammi il più lungo lancio mai registrato fino ad oggi in Francia ed Inghilterra di ben 48 metri e 35 cm.
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Questo mulinello si raccomanda all'attenzione dei pescatori per le seguenti caratteristiche: |
- Può essere costruito dal pescatore stesso, perciò è il meno costoso.
- Non si guasta mai, e perciò non ha bisogno di nessuna manutenzione.
- Ha un utilizzo molto facile che si impara in poco tempo
- Lancia tutti i pesi, dai più leggeri ai più pesanti e impiega qualsiasi tipo di lenza.
- Permette di lanciare sotto canna, tipo di lancio che pochi mulinelli possono eseguire, ed è il più preciso di tutti.
- Si adatta a tutti i generi di pesca, spinning, galleggiante, piombo etc.
- Permette di recuperare pesci anche di grossa taglia in modo sicuro e rapido.
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Questo mulinello si compone essenzialmente di: |
- Una scatola di latta liscia (lamiera bianca) munita di una rondella di sughero con i bordi arrotondati, il tutto saldato ad un pezzo di ferro adeguatamente sagomato di cui parte superiore si può incastrare sul porta mulinello, oppure legare sulla canna.
- Un bastoncino mobile che termina con un largo anello munito di un guida filo sulla parte sinistra.
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Questo mulinello necessita di una strutturazione speciale della canna, su questa ci sono le seguenti legature: |
- Un gancio situato presso il porta mulinello e destinato a tenere la lenza
- Un bastoncino composto di una spirale di filo di ferro o di una molla
- Quattro o cinque anelli larghi e staccati dalla canna, fatti di filo di ferro forte galvanizzato o di lamiera.
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Per lanciare prendere la canna al di sopra del porta mulinello e tenere la lenza con l'indice della stessa mano, se si lancia a due mani la seconda mano tiene la canna al di sopra del porta bastoncino, per fermare la lenza mettete le dita della mano restata libera sul tamburo del mulinello e passate la lenza nel gancio, o ancora, staccate il bastoncino durante il lancio e fatelo scendere fra la canna e il mulinello.
Per recuperare la lenza, se volete impiegare della forza, impugnate il bastoncino come un pugnale e giratelo attorno al mulinello.
Se volete ottenere della velocità inclinate completamente la canna sul braccio destro prendete il bastoncino con la mano destra dalla sua estremità e fatelo girare come precedentemente.
Questo mulinello non offre evidentemente tutti i vantaggi dei mulinelli più sofisticati, come ad esempio il moltiplicatore, ma servirà in modo esemplare a tutti coloro che iniziano a prendere pratica con questo tipo di attrezzo, e prepararsi a mulinelli più sofisticati e più eleganti.
Henry de France
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- Trenta anni dopo... ITALIA |
In Italia ho ritrovato un altro "prototipo" questa volta in un articolo della rivista:
Il PESCATORE DILETTANTE (Aprile del 1942).
L'autore che si firma Ventidio Co… dichiara di essersi ispirato ad un articolo del collega Giovanni Randone Olgiati che sulla medesima rivista aveva presentato i primi mulinelli a bobina fissa nei numeri di Gennaio e Novembre del 1940
Per inciso G.R. Olgiati aveva continuato a pubblicare articoli sui bobina fissa anche nell'anno successivo ad Agosto-Settembre-Ottobre -Novembre-Dicembre del 1941
Articoli sicuramente preparatori per il suo primo libro "LANCIARE", che verrà edito nel 1943 (seconda edizione 1945), libro che finirà per diventare un po la Bibbia di chi farà collezionismo di mulinelli antichi in Italia.
Di Olgiati ho ritrovato anche un articolo del Febbraio del 1939 che però non è un articolo tecnico, ma di prosa di pesca.
Torniamo a Ventidio che colto da febbre creatrice, in special modo dopo l'articolo di Olgiati del Novembre del 1940 costruisce un suo mulinello, a bobina fissa, si presume entro il 1941 questo il suo articolo.
"...passiamo ora ad un argomento importante: il Mulinello.
Chi ha usato una volta il mulinello non potrà più farne a meno; magari metterà sull'impugnatura due chiodini a cui avvolgere la lenza, ma non potrà fare a meno di qualche metro di riserva.
Esistono in commercio mulinelli leggerissimi con tutti i perfezionamenti e i congegni immaginabili, ma credo che risponda ugualmente allo scopo un mulinello rustico lavorato da noi, del quale ci curiamo di correggere i difetti via via che li riscontriamo.
Dopo aver letto l'articolo del collega Giovanni Randone Olgiati, del Novembre del 1940, dove consigliava un modello economico, quindi alla portata di tutti i borsellini, mi innamorai del mulinello a bobina fissa, e, dato che mi andava poco di spenderci parecchie centinaia di Lire, decisi di provare a fabbricarlo da me.
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Cominciai con la bobina composta da un disco dentellato di alluminio e un cilindro di legno del diametro di 5 centimetri ( fig 3 - lett- a )
Dalla parte opposta del disco due chiodini fungono da manovella ( fig 3- lett. b )
Feci poi un supporto formato di due parti, l'una orizzontale ( fig 3 – lett c )
l'altra verticale alla canna ( fig3 – lett d ) sulla quale è fissata la vite che fa da perno alla bobina e una molla di filo di ottone che impedisce a questa di tornare in dietro
Infine il supporto.
Parti supplementari:
Un elastico che mantiene il mulinello in posizione di lancio o di recupero, e un gancio tenuto sull'impugnatura da elastici che funzionano da ammortizzatori.
Infatti sotto gli strappi della preda la bobina viene sollevata, e , quando questi raggiungono una data violenza, viene portata in posizione di lancio nella quale ceda lenza e torna automaticamente nella posizione di recupero.
Si potrebbe sostituire agli elastici una molla regolabile con la resistenza del setale.
Sta ai costruttori apportare i debiti cambiamenti, e soprattutto moderare i prezzi.
Certo è che, pur essendo rustico e imperfetto, questo mulinello mi ha per ora risposto perfettamente allo scopo.
Ventidio Co... ( manca il cognome che purtroppo non ho fotografato per intero) |
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A Febbraio del 1942, sempre sulla rivista IL PESCATORE DILETTANTE, appare ancora un articolo di G.R.Olgiati che nel presentare mulinelli a bobina fissa esteri nomina un Quick ( tedesco) al quale il progettista ha escogitato un gancio comandato da un pulsante, che serve a ribaltarlo dopo il "ricupero" per metterlo in posizione di lancio : civetteria meccanica che realizza un più completo automatismo dice l'Olgiati, automatismo che richiama il mulinello artigianale di Ventidio. |
Zaccaria Australi in collaborazione con il Prof. Marco Baltieri
- Dicembre 2024 |
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