Per la realizzazione di questa scheda devo ringraziare l'Amico Mario De Petri che mi ha consentito di pubblicare le foto di questo rarissimo esemplare di ARTIGLIO finora sconosciuto; si tratta infatti di una versione particolare del più famoso ad archetto intero. |
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Nella precedente pubblicazione di questo articolo e poi subito rimosso, avevo descritto istintivamente alcuni dettagli frutto di una mancata verifica dell'esemplare in mio possesso (ad arco intero), pertanto ho chiesto al segretario dell'associazione, Sergio Di Marco, di disabilitare quanto solo qualche ora prima pubblicato.
La svista si riferiva all'assenza delle forature nella girante e a tal proposito ho potuto verificare che questa è una delle diverse lavorazioni successive alla fusione e alla tornitura interna del rotore. |
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Come rilevabile dalle immagini, curiosa è la forma del guidafilo, ben realizzato, girevole e molto largo.
A mio parere, un motivo plausibile di tale profilo è che sia frutto di un preciso ragionamento poiché con l'aumentare del diametro della lenza raccolta nella bobina viene a variare la posizione della lenza sul prendifilo, pertanto, la lenza sarebbe potuta sfuggire dalla guida; per ovviare all'inconveniente in effetti è sufficiente aumentarne la lunghezza. In pratica, quando la bobina è vuota la lenza si posiziona nella parte iniziale del guidafilo (puntino rosso), mentre quando la bobina tende a riempirsi la lenza si sposterà verso la sua estremità (puntino blu).
Riguardo al prendifilo, ho ritenuto opportuno aggiungere ulteriori specifiche per rendere più comprensibile la mia teoria poiché trattandosi di considerazioni e ragionamenti elaborati grazie alle sole immagini disponibili e dettate esclusivamente dalla mia lunga esperienza di riparatore.
A tal proposito ho ritenuto utile presentare anche la mia biografia a garanzia dello "strumento" che utilizzo da tempo nella stesura delle quasi 400 schede ad oggi pubblicate in questo sito web dell'Associazione ANTIPES.
Inizio dall'analizzare il fissaggio della staffa che sostiene il rullino guidafilo: questa è a forma semicircolare in quanto copia esattamente la curvatura della girante ed è fissata tramite due ribattini in alluminio, del tipo UNI 752, a testa svasata ed inseriti dall'interno (altrimenti non sarebbe possibile ribatterli). Dalle immagini ho potuto dedurre che il loro diametro è tra 4,5 / 5,2 mm, inoltre, per fissare "chiodi" del genere (faccio notare che sono del tipo a freddo / per maggiori dettagli verificare anche: Wikipedia.org/wiki/chiodatura ) è necessario utilizzare una pressa che generi almeno 300/400 N di forza e che la stessa deve essere dotata di un apposito appoggio, sagomato ad arco, che rispetti perfettamente il diametro interno della girante.
Perché l'utilizzo di una pressa?..
L'alternativa è quella del martello e relativo punzone per ottenere la calotta sferica (esterna) del rivetto; vi assicuro che al primo colpo la girante andrebbe in pezzi anche perchè, essendo realizzata per pressofusione, il metallo (che all'epoca era di pessima qualità) risulta particolarmente fragile. Tengo a precisare che lo spessore rilevato in quel punto è di soli 2,22 mm. |
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Siccome la maggior parte dei lettori potrebbe non conosce tali strumenti specifico quanto segue: ho effettuato la misurazione dello spessore utilizzando un "micrometro". Questo strumento ha una approssimazione pari a 1/ 100 di mm, quindi, risulta "particolarmente preciso". Per eliminare l'errore della curvatura interna della girante, ho utilizzato una sfera il quale diametro ho sottratto alla quota finale.
In definitiva: 11,15mm - 7, 93 (sfera) = 2,22mm di spessore. |
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A mio avviso è da escludere quindi che a realizzare un lavoro così sofisticato possa essere stato un pensionato il quale peraltro si sarebbe procurato una girante vergine (senza fori) e nella sua cantina abbia generato questo prototipo.
Proseguiamo con altri dettagli, la posizione del guidafilo deve essere estremamente precisa per determinare un corretto bobinamento, come esempio possiamo considerare un modello attuale della Shimano il quale viene corredato di rasamenti (rondelle sottili) da 0,1 mm di spessore per calibrare al meglio lo imbobinamento, questo fatto prova che basta un decimo di millimetro per cambiarne la posizione finale nella bobina.
Quindi, chi ha realizzato questo esemplare sapeva bene cosa fare.
Una prima ipotesi, e se Cavalleri Renzo avesse cominciato la realizzazione con un modello a prendi filo fisso, anche in ragione dei diritti di brevetto?
Chi potrebbe asserire il contrario?
Inoltre, sappiamo per certo che all'epoca erano in maggior numero gli esemplari commercializzati con tale soluzione anzichè ad archetto intero.
Oppure, in alternativa alla prima ipotesi, visto che la girante è identica nel diametro per entrambi i modelli, potrebbe anche essere possibile che abbiano provato più tardi ad ampliare la gamma con una versione diversa dall'archetto intero!
Come sempre, esorto i nostri lettori a farci pervenire documenti o informazioni fondate se diverse da quelle descritte . |
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Per ulteriori ragguagli visionare la scheda ARTIGLIO ad arco intero. |
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Renzo Di Paolo - Gennaio 2021
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