Parliamo di un mulinello finora ignoto che, dalle fattezze, non sembra proprio far parte di un prodotto in serie. Tuttavia il suo assemblaggio, assai meno "rozzo" di quanto possa sembrare dalle foto, fa pensare a delle mani piuttosto esperte, se non altro nel mondo della meccanica in generale. Non conosciamo con sicurezza la sua nazionalità; possiamo però dire che è stato ritrovato in Italia e che la sigla riportata è quella di uno storico marchio italiano, che però produceva tutt'altro; treni, camion, trattori ma, che si sappia, non di certo mulinelli.
Il ritrovamento è avvenuto in una città dove queste officine storicamente avevano degli stabilimenti, ed ora questo gran mulinello è di proprietà dell'amico Pietro Asti.
La sigla "OM 48" sembra incisa con un'elettromatita, strumento sicuramente in uso nelle officine; la grafia dell'incisione sembra uguale a quella classica del marchio, ma ciò non basta di certo per trarre deduzioni piuttosto probatorie. Per questo chi lo ha ritrovato ha deciso di scrivere all'attuale proprietà del blasonato marchio, ricevendo alcune notizie: la OM non ha mai prodotto, come azienda, mulinelli da pesca.
Tuttavia è accertato da testimonianze attuali che, negli anni '50, nel dopolavoro OM vi era un consistente gruppo sociale di pescatori, che organizzavano anche gare. La considerazione, nostra e di chi ha fornito le notizie, è che il mulinello POTREBBE essere stato uno dei premi assegnati in qualche gara di pesca promossa dal gruppo pescatori OM. E qui termina quanto sappiamo fino ad ora ma, per lo meno, una "pista" si è aperta.
Come possiamo vedere, ogni tanto arriva qualche pezzo su cui indagare, e menomale! Questo è il carburante che alimenta il mondo del collezionismo.
Spronati da queste considerazioni, chiediamo come al solito eventuali notizie, curiosità, o quant'altro, a chi conosce o crede di conoscere qualcosa in più riguardo a questo pezzo.
Ogni aiuto in più è prezioso e gradito.
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Roberto Granata - Agosto 2018 |
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