E' con grande piacere che mi accingo a presentare uno dei Marchi per i quali ho speso tutta la mia vita da collezionista, l'ho scelto perché all'epoca, anni 85/90, tutti i collezionisti che avevo conosciuto, non molti, erano tutti alla ricerca dei Marchi più blasonati come ALCEDO, ZANGI, CARGEM ecc. ed al solo nominare NETTUNO oppure OFMER, quasi tutti arricciavano il naso. Fu così che decisi di correre in soccorso dei questi "marchi" sventurati. Da allora sono passati quaranta anni nei quali ho salvato dall'oblio circa 180 Nettuno e ulteriori 250 Ofmer. Credo di aver conseguito con questi numeri il primato italiano di esemplari per queste aziende.
Ho avuto la fortuna ed il piacere in una delle tante visite alla sede storica ormai abbandonata del marchio, di sedermi nella poltrona che fu di Attilio Postini, ho acquisito i biglietti da visita originali del titolare e recuperato alcuni cataloghi dell'epoca.
Con uno dei nipoti, Daniele, che con il fratello ancora fronteggiano le concorrenze spietate dei colossi asiatici, ho trascorso momenti indelebili a tavola e davanti a piatti succulenti ed un buon bicchiere di vino; i racconti di lui bambino che passava le giornate in braccio alle maestranze che lavoravano nell'azienda del nonno e la nonna che portava in una valigia in treno i mulinelli alla Ravizza di Milano.
Nella lista delle merci prodotte ahimè ho trovato, con stupore, anche pattini a rotelle, attacchi da sci e racchette, spero non mi venga un giorno la voglia di cercare anche questi…
Ultima curiosità, dalle informazioni raccolte, ho saputo che Attilio durante il secondo conflitto mondiale, quindi prima delle attività precedentemente elencate, si sia occupato di motori per ciclomotori. Molto probabilmente da questa laboriosità è nata la NETTUNO.