INTRODUZIONE.
La molagna, conosciuta anche col nome di trotiera (veniva infatti utilizzata principalmente per la cattura delle grosse trote di lago), è una sorta di ruota dal diametro variabile tra i 20 ed i 30 cm e fissata ai bordi dell'imbarcazione; costruita solitamente in legno e metallo, oltre all'immancabile manovella di recupero è dotata di antiritorno (il bloccaggio avviene mediante una rotella dentata) e di una robusta frizione, quindi il principio di funzionamento ed utilità è più o meno quello dei comuni mulinelli da pesca.
Avvolta su di essa la linea madre, intervallata da vari attacchi a 'T' ai quali vengono agganciati i braccioli in nylon recanti le esche artificiali, mentre nella parte finale il piombo che affonderà la montatura facendola lavorare a 'bandiera'.
Questo in sintesi il funzionamento della molagna ma per rendere il tutto più intuitivo basta dare un'occhiata allo schema sotto riportato.
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L'immagine precedente e buona parte del testo presente nella scheda sono stati recuperati dal sito web:
www.molagnacavedanera.it |
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Come si capisce dalla figura il moto della barca farà viaggiare in orizzontale i finali porta esca, ed uno dei punti fondamentali di questa pesca è che andrà fatta con il natante sempre in movimento, calata e recupero della montatura (anche con eventuali prede agganciate) comprese, pena la caduta del piombo, con possibili incagli, e delle esche, con sicuro attorcigliamento di esse attorno al trave.
Naturale quindi che l'insieme dovrà avere una certa robustezza, vista la trazione data da questo tipo di montatura, con piombi che possono arrivare a pesare fino a 2 kg e con svariati metri di lenza e braccioli in acqua; anche se la molagna è dotata di frizione, che ha lo scopo di attutire le eventuali sfuriate del pesce agganciato, si tratta comunque di dover letteralmente trascinare prede che a volte hanno dimensioni per nulla trascurabili, fermare tutto per recuperare il pesce, come detto sopra, oltre ad avere il natante alla deriva e rischiare probabili incagli del piombo, significa portare in barca quasi sicuramente un groviglio di esche appese alla linea, con perdite di tempo per sistemare o, peggio, l'irrimediabile fine della battuta.
L'abboccata verrà segnalata dal gracidare del cicalino della frizione sotto la trazione del pesce che porta via lenza dalla ruota, od anche da un campanellino fissato tra il filo e la trotiera così che vengano evidenziati movimenti del filo, ma il sistema più efficace consiste nell'appendere la linea ad un'antenna flessibile in metallo, che con gli strattoni della preda si muoverà a mò di cimino. Una volta agganciato il pesce, questo andrà recuperato aiutandosi a stancarlo eventualmente con l'aiuto della frizione, recuperando man mano tutti i braccioli in acqua (bisognerà staccarli dal trave ed avvolgerli su dei supporti) fino ad arrivare a quello con attaccata la preda.
Vediamo ora di passare in rassegna tutti i vari componenti per capire meglio le varie tipologie ed il loro utilizzo.. |
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Da visionare anche: Trotiere SPEM |
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Ultime versioni
Le ultime versioni di Trotiera, spesso soprannominate Tirlindane, sostanzialmente differiscono da quelle classiche per piccole innovazioni apportate ai sistemi di segnalazione e dell'antiritorno.
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La differenza nel cicalino della frizione sta nel raddoppio della lamina che a differenza delle varianti intermedie (all'inizio era singola), vede aumentare soprattutto la lunghezza della parte più corta. Questo accorgimento consente di incrementare ulteriormente il suono prodotto ed aumentare la durata della lamina che spesso si spezzava alla base.
La seconda differenza, la più importante, è l'aggiunta di una molla sulla leva dell'antiritorno che precedentemente funzionava esclusivamente per gravità. Poteva accadere, che per un errato posizionamento oppure a causa di un pur piccolo attrito, il sistema non funzionasse correttamente complicando di molto il già difficile lavoro a bordo del natante soprattutto se si pescava in solitaria. Con la trasformazione il meccanismo diventa "irreversibile" e pertanto, in caso di necessità, per far ruotare in senso opposto il tamburo occorre allentare la frizione.
Questo articolo è stato ispirato da un ritrovamento avvenuto due anni fa quando ho avuto la possibilità di acquistare due esemplari di Trotiera da
21 e 25 cm nuove e mai usate (di ultima generazione) complete delle loro caratteristiche sacche in cotone blu e di colore diverso (questo serviva certamente per distinguere le misure). Inoltre, i due esemplari sono completi della staffa di fissaggio in lega di alluminio, ulteriore conferma della realizzazione in tempi recenti; ricordo al lettore che in precedenza erano realizzate in ghisa.
Alcuni esemplari (forse a richiesta), erano equipaggiati con un semplice perno tubolare in ottone per poter fissare la Molagna al posto di uno scalmo; in questo modo la lenza poteva essere trainata di lato all'imbarcazione ed allontanata dalle eliche dell'eventuale motore. |
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Renzo Di Paolo - Aprile 2020 |
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