Il Minerva è uno dei mulinelli che Giovanni Randone Olgiati nei suoi libri indica come prodotto in Italia; personalmente avendo dedicato tutta la vita alla meccanica un po' per lavoro un po' per diletto ho la pessima abitudine di curiosare nell'intimo degli oggetti e spesso scopro delle sorprese.
Operata la premessa passiamo alle conclusioni della analisi: la particolarità che ho rilevato in questo mulinello ma anche in diversi altri realizzati nella stessa epoca, approssimativamente negli anni quaranta, Crebbia, Major Asso ed altri, è di essere assemblati con viti aventi il passo non metrico (ISO) ma costruite con un metodi di misura in pollici, Withworth, BSF; UNC,UNF e UNEF nell'ordine Inglesi e Americane.
Per quale motivo non vennero usate le viti "normali"? ... o comunque prodotte in Italia?
Un nuovo enigma che dubito si possa sciogliere, basti pensare che ancora oggi, a 132 anni dalla creazione del sistema MKS (sistema internazionale di unità di misura), non è difficile imbattersi in filettature non unificate ma che in questo contesto però hanno una logica, quella di ottenere l'esclusività dei ricambi.