Il Niagara Super, nel 1959, era proposto al costo di 4300 lire, circa la metà di un CarGem Mignon e quasi un quarto di un Alcedo Micron, quindi stiamo parlando di attrezzi piuttosto economici.
La maggioranza dei
Niagara sono tristemente famosi, soprattutto per la pessima qualità delle meccaniche realizzate purtroppo con la famigerata lega ZAMA, argomento già trattato in diversi testi riguardanti la produzione Italiana di mulinelli da pesca. Questa amalgama in brevissimo tempo degradava sbriciolandosi e per questo motivo la maggior parte dei ritrovamenti di questo marchio consistono in mulinelli praticamente nuovi esternamente ma pressocchè vuoti all'interno.
In questo testo tratteremo il modello Super, un mulinello piuttosto comune ma difficilmente reperibile nella condizione dell'esemplare che stiamo analizzando.
Iniziamo come di consueto dall'alto, ci sono diverse peculiarità molto interessanti da trattare: La caratteristica frizione la quale è contenuta nel minuscolo spazio ricavato sotto il pomo frizione dove trovano posto i tre dischi che la compongono, questo stratagemma venne utilizzato per conseguire l'innovativo sistema di sostituzione della bobina senza alterare il valore della frizione. Questa soluzione consisteva nel filettare la parte interna del mozzo delle bobine cosi da ottenere, semplicemente svitando il rocchetto, la sua sostituzione. Particolare è anche il guidafilo girevole ottenuto con un complicato sistema di fissaggio meccanico difficilmente rintracciabile in altri raccoglitori in quanto fissato all'eccentrico non come comunemente osserviamo nella maggior parte dei mulinelli, ovvero con un dado posteriore che regge anche l'arco. Qui il dado è anteriore vale a dire dalla parte verso la bobina. Singolare è anche l'antiritorno, per assicurarsi quello che oggi definiremo millesimale oppure infinito, sfruttarono il diametro più grande a disposizione ossia quello della girante ricavando al suo interno centinaia di piccoli "dentini" necessari per ottenere un arresto immediato della rotazione..fantastico!
Pertanto, il comando dell'antiritorno si trova anch'esso in una posizione insolita cioè sotto il rotore. Altra soluzione straordinaria utilizzata dalla ditta Bel Pa fu quella di rendere "stagno" il mulinello, per ottenere questa singolare peculiarità eliminarono il classico carter fissato con le viti e adottarono la soluzione di filettare il coperchio in modo da trattenere lo stesso avvitandolo al corpo come una specie di capsula. Per ultimo merita qualche considerazione anche la manovella strutturata a segmenti pieghevoli per ridurne gli ingombri controllati da una piccola ghiera filettata. Infine, il mirabile aspetto estetico ottenuto con la verniciatura a fuoco ad effetto martellato del corpo in contrasto con il trattamento anodico concolore alla bobina. |