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Il Torino è probabilmente uno dei mulinelli più ricercati di questo marchio, la sua datazione è collocata a metà degli anni "50.
Tutte le versioni riportano in leggero rilievo sul coperchio laterale la scritta "Torino" e un "toro furioso" (rampante) simbolo della città. Rispetto alla produzione Zangi del periodo questa serie risulta completamente ridisegnata con un profilo del corpo tondeggiante; la meccanica interna resta quella classica con pignone e corona a denti elicoidali così come nei precedenti modelli.
Probabilmente il primo modello di questa nuova famiglia ad essere stato prodotto è stato il "Torino", per poi seguire con il "Torino I" e il "Torino II", tutti uguali e di medie dimensioni, più tardi ancora è arrivato il "Torino III" che ha dimensioni minori. |
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| Zangi ... dettagli tecnici dei "Torino" ! |
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| Partiamo dal modello più piccolo , il Torino III, che è sempre verniciato in nero e pesa solo 230g, il suo rapporto di recupero è di 1:3,9 : 1 . |
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| Da questo ultimo mulinello nasceranno successivamente il modello "320", il "Mosquito Kid" e per il mercato americano i "Ted Williams 310". |
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| Torino III |
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| Torino I (bobina inclinata) |
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Torino II ( bobina dritta)
- da questo modello nascerà il 420 HI Speed - |
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| Torino II (meccanismi interni) |
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Torino I e II (bobina inclinata / bobina dritta)
- differenze della meccanica interna - |
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| Il "Torino" è in alcuni casi verniciato in amaranto, ha un rapporto di rotazione di 3,5 : 1 e il peso è di 320g. |
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Il Torino I e II sono verniciati in nero e hanno le stesse caratteristiche; in una rara versione sono verniciati in rosso.
Degli stessi esistono anche le versioni che presentano l'ingegnoso sistema a bobina inclinata (la bobina compie una rotazione completa ogni 25 giri della girante) che, per effetto dell'angolazione della stessa, permetterebbe un migliore imbobinamento a spire incrociate e conseguentemente lanci più lunghi e fluidi. |
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| In dettaglio il meccanismo che permette la rotazione rallentata della bobina "inclinata". |
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